Zar di Russia. Figlio di Paolo I Romanov e di Caterina II,
succedette al padre nel 1801. La fase iniziale del suo governo fu caratterizzata
da un atteggiamento di riformismo liberale che portò all'istituzione di
un Consiglio dei ministri, all'abolizione della tortura e alla riforma del
sistema universitario. In seguito all'occupazione del Paese da parte delle
armate napoleoniche della Germania meridionale,
A. abbandonò le
iniziali aperture espresse verso la Francia napoleonica per entrare insieme
all'Inghilterra e all'Austria nella terza coalizione antifrancese del 1805. Le
ripetute sconfitte subite dalla Russia ad Austerlitz, Eylau e Friedland lo
costrinsero però nel 1807 a venire a patti con Napoleone e a firmare la
pace di Tilsit. Il blocco imposto dalle potenze europee al commercio russo lo
spinsero nuovamente nel 1812 a rompere la pace con la Francia. Quando Napoleone
invase la Russia seppe uscire vittorioso dalla lotta. Dopo Lipsia (1813)
marciò su Parigi ove entrò con gli alleati; dopo Waterloo (1815)
entrò di nuovo nella capitale francese. Durante il Congresso di Vienna si
fece promotore della Santa Alleanza (Pietroburgo 1777 - Taganrog 1825).